L’amore che non muore. L’amore che resiste a tutto. L’amore che riemerge dalla cenere del passato. L’amore che persiste e spera in un ritorno. Questa è la storia di Mina e Nate. Una storia di speranza, di libertà. Oltre al dolore, oltre al rimpianto. Perché l’amore, come un fiore tra le rocce, trova sempre il modo di liberarsi, di riemergere, di tornare a vivere.
Wilhelmina Whitmore, giovane donna di nobili origini, dopo anni di resistenze e rifiuti sta per sposare il fidanzato Charles. Ma Willy, come preferisce farsi chiamare, è indomita nella sua fragilità, risoluta nella sua disperazione. Il dolore e la solitudine l’hanno segnata, tanti anni prima. Allo stesso modo l’amore e la speranza persistono ancora nel suo cuore, senza arrendersi, senza placare il suo spirito ribelle.
In giro per Londra, prima di rassegnarsi definitivamente a quella che diventerà presto la sua nuova condizione, Willy intravede su un autobus un uomo che somiglia in modo impressionante a Nate Carpenter.
Nate, il grande amore della sua vita. Nate, colui che aveva fatto emergere in lei la vibrante femminilità, la passione irrefrenabile. Nate che la chiamava Mina, il suo “fiore tra le rocce”. Si convince che sia realmente lui ma ci sono domande a cui Willy non è in grado di rispondere. Perché tutti le avevano fatto credere che Nate fosse morto? Perché non è mai tornato a cercarla?
“Stai con me, Mina… Stai con me, anche se sei Wilhelmina Whitmore. Stai con me perché io ti amo.”
“Un fiore tra le rocce. Sono ancora io, costretta qui. Tra queste mura bianche di pietra fredda. Ma con la mia favola d’amore annidata nell’anima, tra i sospiri. E in me vive ancora e vivrà fino all’ultimo respiro la speranza. Speranza di vita, di amore, di libertà. Anche per un fiore tra le rocce, come me.”
Wilhelmina Whitmore, giovane donna di nobili origini, dopo anni di resistenze e rifiuti sta per sposare il fidanzato Charles. Ma Willy, come preferisce farsi chiamare, è indomita nella sua fragilità, risoluta nella sua disperazione. Il dolore e la solitudine l’hanno segnata, tanti anni prima. Allo stesso modo l’amore e la speranza persistono ancora nel suo cuore, senza arrendersi, senza placare il suo spirito ribelle.
In giro per Londra, prima di rassegnarsi definitivamente a quella che diventerà presto la sua nuova condizione, Willy intravede su un autobus un uomo che somiglia in modo impressionante a Nate Carpenter.
Nate, il grande amore della sua vita. Nate, colui che aveva fatto emergere in lei la vibrante femminilità, la passione irrefrenabile. Nate che la chiamava Mina, il suo “fiore tra le rocce”. Si convince che sia realmente lui ma ci sono domande a cui Willy non è in grado di rispondere. Perché tutti le avevano fatto credere che Nate fosse morto? Perché non è mai tornato a cercarla?
“Stai con me, Mina… Stai con me, anche se sei Wilhelmina Whitmore. Stai con me perché io ti amo.”
“Un fiore tra le rocce. Sono ancora io, costretta qui. Tra queste mura bianche di pietra fredda. Ma con la mia favola d’amore annidata nell’anima, tra i sospiri. E in me vive ancora e vivrà fino all’ultimo respiro la speranza. Speranza di vita, di amore, di libertà. Anche per un fiore tra le rocce, come me.”